-Paolo, perché hai deciso di intraprendere questo percorso di servizio civile presso le Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli?
Ho iniziato da Settembre, perché volevo provare una esperienza di vita diversa. Non avevo mai fatto volontariato in associazione prima. Venire qui ha significato superare alcuni limiti che mi imponevo da solo, poiché prima mi intimoriva vedere gli aghi, ed ero impressionato anche solo a vedere qualcuno in barella. Oggi ho superato molti di questi timori e la cosa mi riempie di orgoglio.
-Quali sono le tue mansioni principali?
Faccio un po’ di tutto. Soprattutto servizi sociali, accompagno pazienti a fare la dialisi, alle visite, dismissioni, eccetera. Non mi sono ancora cimentato con l’emergenza, ma in ogni caso, per chi vuole fare il volontario in questa associazione, a seconda delle attitudini, qualcosa da fare c’è davvero per chiunque.
-Come ti trovi fino adesso?
Molto bene. I volontari e le persone che accompagno, pur in un panorama naturalmente variegato, sono quasi tutti molto gentili e disponibili, e come ho anticipato prima, sto davvero facendo tesoro di tanti insegnamenti che questa esperienza mi sta dando.
-Che consigli daresti a chi volesse intraprendere un percorso simile al tuo?
Di farlo solo se si ha voglia di fare e di mettersi in gioco. Di non lamentarsi se qualche volta c’è da fare qualcosina di diverso dalle nostre normali mansioni. Di mettersi a disposizione, insomma. In questa realtà associativa, se ci si dà da fare, si impara davvero tanto, e si riescono a superare dei limiti e a tirare fuori delle attitudini che non si credevano di avere.
Se si hanno queste caratteristiche, è un’esperienza che consiglio a tutti.