Openjobmetis dona 80 paia di scarpe al Centro Lilith

Un paio di scarpe per tornare a muovere i passi in un mondo senza violenza e paura. È questo il messaggio simbolico lanciato dall’agenzia per il lavoro Openjob Metis,  cha ha donato al Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli 80 paia di scarpe realizzate dai ragazzi che hanno partecipato ai corsi di formazione organizzati dell’agenzia. Le scarpe, però, hanno anche un importante utilità nel programma di sostegno messo in campo da Lilith: molte volte, infatti,  le donne oggetto di violenza arrivano in condizioni disperate, spesso ‘scappando’ letteralmente dai loro aggressori: “Spesso le donne arrivano qui all’improvviso accompagnate – spiega Elonora Gallerini – a volte accompagnate dai carabinieri o addirittura senza scarpe. L’ultimo caso ha riguardato una signora che si è presentata in pigiama. Questo dono è un contributo importante che ci dà una mano” La consegna ufficiale è stata fatta oggi, martedì 5 dicembre, presso la sede della Pubblica Assistenza di Empoli. Erano presenti Elisabetta Pizzo e Annalisa Valdisseri per Openjob Metis, la presidente delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli Elonora Gallerini e la responsabile del Centro Lilith Maya Albano. “Abbiamo scelto le Pubbliche Assistenze – spiega Elisabetta Pizzo – per fare questa donazione perché ci sembrava giusto contribuire per una giusta causa. Qualche giorno fa è stato il 25 ovembre, la Giornata Internazionale contro la violenza sulla Donna, e abbiamo ritenuto opportuno sostenere il progetto Lilith in questo modo. Alla fine di ogni corso è ormai diventata consuetudine donare i prodotti finiti realizzati dai nostri corsisti alle associazioni che ogni giorno si prodigano per aiutare le persone che vivono momenti di difficoltà. Quest’anno, proprio per portare avanti questo fil rouge virtuoso abbiamo scelto di donare le calzature al Centro Aiuto Donna Lilith che offre costantemente alle donne vittima di violenza il proprio supporto e conforto”. Openjob metis organizza da anni una serie di corsi di formazione per ragazzi dai 20 ai 29 anni  per dare l’opportunità di ricollocarsi nel mondo del lavoro oltre a soddisfare l’esigenza di ricambio generazionale delle aziende del territorio. Proprio il settore calzaturiero è quello che necessita in maniera più forte di personale, da qui la scelta di insegnare ai ragazzi a ‘fare le scarpe’. Con l’aiuto di un laboratorio calzaturiero del circondario e maestri calzaturieri , i circa 6 partecipanti al corso hanno realizzato le scarpe che poi sono state donate a Lilith. Si tratta ovviamente di scarpe da donna di piccola misura, di varia tipologia. “È  un bel riconoscimento simbolico del nostro lavoro – spiega Maya Albano – . Queste scarpe spero siano lo strumento per un passo verso l’autonomia di tutte le donne che assistiamo” Lilith continua quindi la sua lotta contro la violenza sulle donne attraverso orientamento e supporto sociale e psicologico, attività di prevenzione nelle scuole e protezione in case rifugio ad indirizzo segreto per i casi più complicati. Nel 2017 sono state circa 80 le persone assistite, tra cui donne con bambini. Il dato segue il trend dell’anno precedente, ma ciò che preoccupa è l’aumento delle collocazioni d’emergenza nelle case 3 case rifugio a disposizione di Lilith. Il numero di persone transitate per le case rifugio è raddoppiato. La mano che picchia le donne, insomma, sembra essere ancora un problema culturale su cui non è possibile spegnere i riflettori.

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